Incapacità a trattenere le feci

L’incontinenza fecale vera è uno dei sintomi più disabilitanti. E’ percepita dal paziente come fonte di imbarazzo e di vergogna. Altera in maniera pesante la qualità della vita dei soggetti che ne sono affetti che spesso si isolano dai parenti e dagli amici. Il meccanismo fondamentale è rappresentato dalla debolezza degli sfinteri anali che riconoscono svariate cause. In primo luogo tutte quelle noxae che determinano una denervazione diffusa pelvico sfinteriale quali malattie neurologiche come la sclerosi multipla, lesioni spinali con danni della cauda equina, malattie metaboliche come il diabete mellito etc. L’età è una concausa determinante, con decisiva accelerazione oltre i 70 anni. Altre cause di denervazione sono rappresentate dai ripetuti sforzi nella defecazione e/o dai parti difficili probabilmento per lo stiramento eccessivo del nervo pudendo. Spesso la debolezza del pavimento pelvico nelle donne è globale interessando simultaneamente il comparto anteriore e quello posteriore; le pazienti potranno accusare insieme incontinenza fecale ed incontinenza urinaria associate o meno a prolasso rettale e cistocele. Il meccanismo di continenza sfinteriale può inoltre essere alterato da eventi traumatici diretti sia legati ad incidenti quali ad esempio impalamenti, o lesioni iatrogene quali gli interventi per fistole perianali o episiotomie non corrette nei parti. I cardini diagnostici sono rappresentati dalla visita proctologica (ano beante alla ispezione, prolasso rettale e/o mucoso, cicatrici perianali), perineo discendente, dalla valutazione del tono sfinteriale e dell’angolo anorettale alla esplorazione digito ano rettale, dalla manometria e elettromiografia rettoanale, dalla risonanza magnetica, dalla ecografia endoanale.

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