Tumore maligno dell’ano

Rappresentano solo il 3%-4% di tutti i tumori del grosso intestino. Oltre il 60% sono a cellule di tipo squamoso ed il 20%-30% sono a cellule basali. I carcinomi squamosi originano dalla cute perianale, quelli basaloidi dalla zona transizionale del canale anale. C’e una alta incidenza tra gli omosessuali e diversi casi complicano preesistenti condilomi acuminati.
I pazienti possono essere suddivisi in quelli con carcinoma del canale anale e quelli con tumore del margine anale.
Il primo tipo è più comune nelle donne. I sintomi possono consistere in una sensazione di tumefazione ingombrante il canale anale, dolore, cattivo odore, sanguinamento, difficoltà nella defecazione, feci sottili. Il tumore a cellule squamose del margine anale, più comune negli uomini, ha l’aspetto di un carcinoma epidermoidale della cute.
Il primo tipo può essere trattato radicalmente con una ampia escissione chirurgica locale, il carcinoma epidermoidale risponde egualmente bene alla escissione locale e alla radioterapia.
In caso di tumori più avanzati, con metastasi già presenti ai linfonodi inguinali e/o penetrazione degli sfinteri e invasione della fossa ischiorettale e del pavimento pelvico hanno un prospetto di cura radicale nettamente inferiore (10% di sopravvivenza a 5 anni). Tuttavia i casi che sviluppano metastsi dopo un primo trattamento presentano margini più ampi di sopravvivenza con un adeguato trattamento
( 30%-40% di sopravvivenza a 5 anni dopo asportazione chirurgica e/o radioterapia).

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